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venerdì 19 ottobre 2007

Ma è proprio vero che la conoscenza è la miglior medicina?

Tra le funzioni che svolge il bibliotecario/documentalista della sanità occorre ricordare quelle relative alla formazione. La mia esperienza è incominciata nel 2004, quando si verificò l'esigenza di far conoscere almeno le principali norme della biblioteconomia ai colleghi che lavoravano nelle biblioteche viciniore alla mia. Da quel momento è stato un susseguirsi di richieste da parte del personale dipendente in ragione anche del fatto che la diffusione delle tecnologie informatiche nel settore progredivano vertiginosamente. Ho iniziato a fare dei corsi sulla "Metodologia della ricerca bibliografica" al personale infermieristico con circa 15 edizioni, alle quali hanno partecipato dai 15 ai 20 infermieri e capo sala per volta. Poi, a pioggia, i caposala hanno cominciato ad organizzare incontri all'interno dei loro servizi. La stessa esperienza è stata fatta per il personale amministrativo, per il quale sono state fatte ben 8 edizioni con circa 20 partecipati per volta.
Ora sono previste altre ben 17 edizioni per il personale infermieristico, dove da una formazione di base siamo passati ad una fase più avanzata: "l'uso delle banche dati nella ricerca infermieristica". A queste vanno aggiunte altre tre edizioni all'interno di un altro corso più generale sulla ricerca infermieristica. Infine stanno giungendo al termine le 6 edizioni all'interno di un percorso formativo indetto dall'Azienda sul Rischio Clinico.
Personalmente ho condotto anche dei corsi (alla Scuola Nomarle di Pisa e alla Facoltà di medicina dell'Università di Pisa) anche per il personale medico, per il quale è stato varato un programma che partirà nel 2008.
Ritengo importante far conoscere queste iniziative, anche per scambiarci esperienze e punti di vista e far sentire il nostro ruolo non riconosciuto, ma richiesto da tanti.

2 commenti:

Silvano santoro ha detto...

Caro Maurizio,
Lavoro per un centro di documentazione ed anch'io spesso mi sono trovato a fare formazione circa le metodologie per la ricerca bibliografica a diverse figure del comparto sanità (operatori SeRT, veterinari, medici e tecn. Spresal), ma proprio in questi giorni mi è pervenuta una richiesta particolare... affrontare questi temi ad un target particolare... i/le neo infermieri/e domiciliari.
Ti chiedo quindi, se puoi, di darmi qualche consiglio visto la tua esperienza in ambito infermieristico.

maurizio vaglini ha detto...

Caro Silvano, scusa il ritardo con cui ti rispondo, ma non riuscivo a far partire la mia risposta, tanto che, alla fine, ho spedito un messaggio di prova.
Dunque, sono disponibilissimo ad ogni tipo di aiuto.
Intanto ti dico che con il personale infermieristico sono partito da concetti semplici ed elementari di biblioteconomia e fornendo loro le tecniche della ricerca bibliografica a partire dai motori generali per arrivare a quelli più specifici in campo sanitario. Poi siamo passati all'utilizzo di PubMed e dei database della EbscoHost (Nursing Cinhal), facendo con loro esercizi. Ora stiamo passando alla "ricerca infermieristica". Nel caso tuo, i neo infermieri e gli infermieri domiciliari credo che abbiano bisogno di informazioni un po' diverse da quelle che possono avere gli infermieri operanti in ospedale. Il mio consiglio è quello di fare un percorso di lavoro, partendo dalla ricerca delle loro esigenze, andare a trovare una risposta bibliografica ai loro problemi e procedere ad una verifica della efficacia dei risultati. Per i miei infermieri ho creato una serie di links a motori di ricerca infermieristici, a banche dati e alle associiazioni che posso dare un aiuto in tal senso. Il problema principale sarà certamente la lingua. Io ho inserito nel mio portale unsa serie di traduttori automatici, che per quanto empirici, possono dare un piccolo aiuto.
Contattami se hai bisogno.
Un saluto
Maurizio